Il Progetto Geoportale Nazionale per l’Archeologia
IL GEOPORTALE NAZIONALE PER L'ARCHEOLOGIA - GNA
Il progetto Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA) nasce con l’obiettivo di creare un punto di accesso unico nazionale ai dati minimi delle ricerche archeologiche condotte sul territorio italiano: in primo luogo gli interventi realizzati sotto la direzione scientifica del Ministero della Cultura (archeologia preventiva, scavi in assistenza, rinvenimenti fortuiti e scavi programmati), ma anche i risultati di studi condotti da Università e altri Enti di ricerca, ivi inclusi gli scavi svolti in regime di concessione.
L’obiettivo prioritario del GNA è quello di rendere più semplice ed efficiente la tutela del patrimonio archeologico, attraverso il miglioramento degli strumenti di accesso alle informazioni, che possono essere visualizzate sulla mappa o ricercate a partire da informazioni chiave. Allo stesso tempo, la pubblicazione su un portale pubblico lo renderà un prezioso strumento di conoscenza sia per gli addetti ai lavori, quali ricercatori, professionisti e studenti, che per gli altri utenti della rete.
LA PROGETTAZIONE
La progettazione del Geoportale è stata avviata attraverso la firma di un accordo fra ICA, Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane (ICCU) e PIN-VastLab-Polo Universitario di Prato il 20 ottobre 2017, ed è stata ulteriormente rafforzata, nell’agosto 2018, dall’approvazione da parte della Commissione UE del progetto AriadnePlus, nell’ambito del quale il GNA costituisce l’esperimento pilota italiano per la realizzazione di un database geografico.
L’idea tradotta nel GNA nasce da lontano, e prende le mosse da una lunga fase di riflessione tecnica e metodologica sulla realizzazione di un’infrastruttura unica nazionale per la realizzazione di un “Sistema Informativo Territoriale Archeologico delle Città Italiane e dei loro territori”, il SITAN, che ha visto i suoi momenti più importanti nell’attività di due commissioni interministeriali, cui hanno preso parte gli attuali Ministero dell’Università - MUR e Ministero della Cultura - MiC, attive fra il 2007 e il 2010, che hanno gettato le basi teoriche per l’attuazione del progetto.
LA SPERIMENTAZIONE
Per la realizzazione del Geoportale l'ICA si avvale anche della collaborazione del Servizio II della Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD); la prima fase operativa è stata avviata già nel 2018, con il censimento sperimentale dei dati esito delle indagini archeologiche preventive, conservati presso gli archivi delle Soprintendenze di tre regioni pilota: Piemonte, Toscana e Puglia. L’archeologia preventiva costituisce infatti una delle modalità privilegiate con cui negli ultimi 15 anni sono stati raccolti e sistematizzati in Italia un gran numero di elementi conoscitivi sul territorio, molto spesso inediti, in particolare a partire da ricerche d’archivio e da ricognizioni territoriali. L’importanza di “restituire alla collettività” il grande potenziale informativo di questi dati nasce anche dal fatto che si tratta di studi effettuati in occasione della realizzazione di grandi opere infrastrutturali e finanziati con fondi pubblici.
Al termine di questa prima sperimentazione, le funzionalità e gli strumenti progettati per la raccolta dei dati sono stati adottati da tutte le soprintendenze sul territorio italiano, che hanno avviato la raccolta capillare di tutta la documentazione conservata presso i loro archivi, estendendone l’uso a tutte le altre categorie di indagine archeologica di loro competenza e, conseguentemente, a tutti i dati conservati presso i loro archivi.
L’importanza di un archivio digitale, liberamente accessibile online, dei dati archeologici detenuti dal Ministero della Cultura (MiC) rappresenta un’innovazione fondamentale nel rapporto fra il MiC e i suoi utenti: mai come dopo gli ultimi due anni, a seguito delle limitazioni all’accesso fisico a uffici e archivi, è stata chiara ed evidente agli occhi di tutti l’importanza di poter fruire delle informazioni, seppure nella forma di un dato sintetico, direttamente in rete.
La fase sperimentale è in stato molto avanzato, e pertanto prossimamente si darà il via alla pubblicazione dei dati.
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